Bud Spencer & Terence Hill
Storia della cinematografia italiana (link a Brancaleone)

                  

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...Altrimenti ci arrabbiamo! scena iniziale "vincita della dune buggy" 1974 Guarda il video su You Tube Y.T.
  scena "Nein !!!" ..da cui nasce tutto.. 1974 Guarda il video su You Tube Y.T.
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  scena ...siamo già arrabbiati.. 1974 Guarda il video su You Tube  
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  divagazione sul tema 2007 Guarda il video su Y.T. Y.T.

..altrimenti ci arrabbiamo! è un film commedia italiano del 1974 di Marcello Fondato con Bud Spencer e Terence Hill.

Il film è stato girato in Spagna (a Madrid), meta usuale del cinema italiano per decenni, a Poggio San Romualdo (Fabriano, AN), e a Roma.
Si tratta di una delle opere più famose del duo Spencer-Hill, uno dei loro film più citati, sia come opera di per sé che come colonna sonora. Il filo conduttore è una Dune Buggy, modello costruito dalla Puma di Roma, che fa da pomo della discordia per tutta la storia.

Trama

Ben (Bud Spencer) e Kid (Terence Hill) sono rispettivamente un meccanico ed un camionista accomunati dalla passione per le corse automobilistiche. Giunti primi ex aequo in una frenetica gara di autocross, i due rifiutano di dividersi il primo premio (una Dune Buggy rossa con cappottina gialla) e decidono di giocarselo: Kid propone una partita di poker, ma Ben non si fida perché reputa Kid un baro; Ben suggerisce il braccio di ferro, ma Kid rifiuta ben conoscendo la forza fisica di Ben. Infine Kid propone una gara a "birra e salsicce" ("il primo che scoppia paga il conto e perde la macchina"), e Ben accetta. I due si recano in un locale del vicino luna park per disputarsi il trofeo.

La sfida viene però interrotta da una banda di scagnozzi al servizio di uno speculatore edilizio (John Sharp), che vuole demolire il luna park per far posto alle proprie costruzioni. Ben e Kid sono talmente concentrati nella sfida che rimangono inizialmente indifferenti alla devastazione che sta avvenendo nel locale. Solo quando il locale è ormai distrutto i due si decidono ad uscire ed a proseguire la competizione altrove. Ben si avvicina alla cassa per pagare, ma i malviventi gliela demoliscono sotto il naso e lui dice perplesso: "gli manderemo un assegno, non vorrei che subissero un danno".

Appena usciti, i due vengono fermati da uno degli scagnozzi, che comanda loro di scendere dalla Dune Buggy. Ben e Kid rifiutano e se ne vanno, ma i malviventi per rappresaglia speronano il veicolo, causandone l'incendio e distruggendolo.

Inizialmente Ben decide di dimenticare l'intera vicenda, ma Kid è di parere opposto: vuole che il capo della banda di malviventi restituisca un'auto uguale a quella appena distrutta. Alla fine, per timore che l'auto venga restituita davvero e che Kid ne diventi l'unico proprietario, Ben decide di seguirlo. I due si presentano di persona nel locale-ristorante del capo e, con una notevole faccia tosta, gli chiedono una nuova vettura del tutto uguale a quella andata in fumo. Il boss, stupito dalla sfacciataggine dei due, chiede: "altrimenti"? E loro gli rispondono, improvvisando: "altrimenti... ci arrabbiamo."

Il Boss è una persona pericolosa fino a quando dà ordini alla propria banda, ma di per sé è un personaggio - almeno sembrerebbe - quasi inoffensivo: obeso, infantile, divertente. Avrebbe anche accordato la restituzione, ma è dissuaso dal suo braccio destro, lo psicologo freudiano di fiducia (interpretato da Donald Pleasence, caratterista del film), il quale considera Ben e Kid alla stregua di bambini viziati ed ogni cedimento nei loro confronti un grave errore psicologico. Secondo lo psicologo, la cattiveria innata del capo è una grande virtù, che però rimane inutile ed insensata se non viene usata per un obiettivo.

Ben e Kid aspettano invano la restituzione del torto subito. Ma non sono certo tipi da lasciare perdere, anche quando uno dei principali scagnozzi (il capo della banda picchiatori) tenta di incendiare la loro macchina da rally, una Ford Escort Mexico, sorte evitata da una deviazione in un provvidenziale autolavaggio.

I due passano allora al contrattacco. Per cominciare seguono il capo degli scagnozzi mentre s'aggira per il luna park facendo il macho con delle signorine sue accompagnatrici. I due lo intercettano sull'autoscontro e lo umiliano facendolo ripetutamente balzare fuori dal veicolo, poi Ben lo ridicolizza nella prova di forza di una giostra. Infine, fuori dal luna park, avviene la resa dei conti: il capobanda sfida i due a seguirlo in una palestra lì vicino, e qui Ben e Kid mettono KO lui e vari membri della banda che vi si annidavano.

Non molti giorni dopo, nell'officina di Ben i due sono avvicinati da una banda di motociclisti in tenuta nera: il boss li ha inviati con una inesistente Dune Buggy da consegnare ai due scocciatori. Kid, dopo un'iniziale pantomima, finisce per rifiutarla, e con una rapida mossa disarciona il capo dei motociclisti e s'impossessa della sua moto. Il boss aveva voluto la diretta radiofonica del pestaggio, ma la radio era installata proprio sulla moto che ora è nelle mani di Kid: questi commenta in diretta tuttò ciò che combina ai motociclisti, inclusa la previsione di come romperà la testa ad uno di loro, che infatti finisce contro un albero. Il boss esulta, ma lo psicologo gli ricorda che è uno dei suoi ad averci rimesso. Lui ci pensa un poco, poi afferma: "sì, ma una testa rotta... è sempre una testa rotta!!"

Alla fine di un duello in stile medioevale, con bastoni trovati in un campo usati come lance in stile cavalleria, Kid e Ben sgominano gli ultimi due componenti della banda (Ben in questa battaglia di movimento ha avuto una parte marginale, perché lui è troppo pesante e "non sa andare in moto", tanto che si muove con una curiosa moto con due ruote larghe, stabile ma lenta).

In seguito il dottore impone la sua opzione "finale": arriva in aereo, direttamente dagli Stati Uniti d'America, un killer, tale Paganini: occhi azzurri, viso pallido, vestito gessato, non proferisce parola... ma chiede un compenso non indifferente per il lavoro, tanto che il boss commenta: "ma non facevamo prima a restituirgli la macchina?"

Paganini si reca all'officina e, fermatosi nell'ampio spiazzo antistante, tira fuori dalla custodia da violino una carabina di precisione Remington 70/70 per assassinare Ben e Kid. Kid lo nota e dice a Ben "senti un po', ma quel tizio col cappello nero, vestito di nero, dentro un'auto nera, non sarà mica un killer?" E Ben: "ci sono concrete possibilità".

Paganini punta sui due con il mirino telescopico ma non trova più nessuno: sono entrambi scappati. Kid emerge dal retro dell'officina a bordo di una moto e viene inseguito da Paganini. Alla fine Kid attira Paganini in un teatro dove Ben, insieme ad altre persone di un coro, sta eseguendo i provini di un'esibizione. Qui Paganini si apposta per sparare ai due, ma questi si spostano di continuo e gli fanno mancare la mira. Alla fine Paganini estrae la carabina dalla custodia, ma trova un violino: mentre era impegnato a seguire Ben, Kid era riuscito a scambiare le custodie ed ora la carabina Remington ce l'ha lui.

Poco dopo, mentre il boss e il dottore sono nel loro ristorante sicuri di essersi liberati degli incomodi, arriva Paganini che, sotto minaccia della propria carabina impugnata da Kid, si mette a suonare il violino (male), disturbando i clienti. L'ex-killer viene cacciato dal locale, ma il dottore si rende conto di chi sia il mendicante che il boss, senza nemmeno guardare, ha fatto mandare via. Resosi conto della situazione, il boss vuole infilzare le mani dello psicologo con la forchetta, ma questi ha un'ultima idea: far picchiare il vecchietto aiutante di Ben. Secondo lo psicologo, lui è la vera mente dietro ai due tizi di cui non riescono ad avere la meglio.

Ben rinviene il vecchietto rannicchiato sotto un'auto nell'officina, pesto e malconcio. A questo punto decide di intervenire direttamente nel locale, per vendicare quest'azione barbara. Anche Kid, che se ne era andato via, si ripresenta, avendo saputo dell'accaduto.

I due si presentano quindi alla villa del boss durante una festa. Un buttafuori apre la finestrella della porta, e dopo averli visti, chiede "se non vi faccio entrare, che fate? Vi arrabbiate?" I due rispondono all'unisono: "siamo già arrabbiati" ma non vengono presi sul serio. Allora Ben e Kid fanno quello che anni dopo farà Terminator al distretto di polizia: entrano in auto e devastano tutto. Tra migliaia di palloncini sparsi per il locale per la festa, salgono e scendono in auto addirittura per le rampe di scale, spaventando tutti. Poi, quando l'auto rimane bloccata sotto una scala crollata, escono, e nonostante siano circondati dagli irati astanti, menano a destra e a manca, facendo piazza pulita.

Il giorno dopo il boss si presenta ai due (accompagnato dal dottore, che ha avuto il palmo della mano infilzato dalla forchetta del suo superiore) e consegna loro addirittura due Dune Buggy, dicendo che la soluzione a questo punto potrebbe essere considerata soddisfacente. Poi se ne va, sollevato dalla fine della vertenza che lo ha visto così inopinatamente perdente.

Troppa grazia: provando le due vetture e per colpa di una distrazione di Kid, accade un altro incidente: Kid, infatti, sperona accidentalmente la macchina di Ben, questa si ribalta e va a fuoco. Ben resta illeso, ma imbronciato. Allora Kid gli dice che potrebbero ancora giocarsi quella rimasta. Ben propone una sfida a braccio di ferro, Kid rifiuta e opta per una partita a poker, ma i due si accordano alla fine per un'altra sfida a birra e salsicce.

Il film in definitiva verte sulla brama ma anche la difficoltà del possedere un bene: vincerlo, e più ancora dividerlo, conservarlo, perderlo e riguadagnarlo. Alla fine del film vi sono ben 3 Dune Buggy, ma 2 sono andate a fuoco e così è certo che uno dei 2 non avrà niente in mano, anche se la storia finisce prima.

 

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