Gli essiccatori industriali trovano svariate applicazioni ambito industriale, ad esempio nella produzione di minuterie metalliche che hanno subito lavorazioni di tipo galvanico.
Le lavorazioni galvaniche hanno lo scopo di rifinire l’oggetto ad esempio tramite elettro deposito di metalli decorativi come oro, palladio, cromo e altro.
Gli stessi forni di essiccatura possono trovare applicazione dopo semplici verniciature.
Quanto proposto in questa pagina è direttamente spendibile in ambito industriale con i dovuti adattamenti al proprio caso.
Il forno per essiccatore è un ambiente mono volumico, in cui sia possibile termostatare e controllare il volume interno, sia tramite flussi si aria calda che tramite spruzzi di aria secca e/o altre tecniche simili.
L’obbiettivo è quello di tenere omogenei i parametri di essiccatura, ad esempio la temperatura o la presenza di alcuni elementi in esse in tutti il volume per tempi impostabili e prefissati.
Il forno è caricabile dall’alto, dopo avere aperto dei portelloni controllati da cilindri pneumatici o idraulici, nel momento in cui il segnale generato dall’allineamento dell’Hoist (carro) ne fa richiesta.
Il carro trasporta i trolley, una sorta di attaccapanni su cui sono appese le parti che vogliamo mandare al processo di essicazione, ad esempio un migliaio di particolari di rubinetteria che abbiano subito nel passo precedente della linea il processo di cromatura.
Il volume di un forno di essiccatura di dimensione media è circoscritto dalle misura tipiche di 4 metri di lunghezza, 3 metri di larghezza, e 3 metri di altezza, ma queste potranno essere adattate alle specifiche esigenze
Immagine volume forno, da usare come sfondo.
I portelloni aperti e chiusi sono gesti in una lista grafica, utilizzata più volte in funzione di quanti forni contiene l’impianto.
Quando aperti i portelloni avranno il seguente aspetto:
Un volta aperti i portelloni scenderà il trolley appeso al carro fino all’avvenuto aggancio al sistema di supporto interno al forno, quindi il carro solleva il suo sistema di aggancio e avviene la chiusura dei portelloni. L’hoist adesso è libero di seguire il programma, ad esempio rientrando a inizio linea dove preleva un altro trolley per caricarlo in un altro dryer.